Progetto di screening anticovid
Il Lagrange è una delle scuole coinvolte in un progetto innovativo, unico in Italia
Dopo la fase di avvio a settembre, qualche giorno dell'inizio della scuola, a dicembre è iniziata la seconda fase del progetto di screening anticovid, promosso dalla Clinica Pediatrica Ospedale Buzzi e ASST-FBF-SACCO e dall’Ufficio Scolastico territoriale (UST).
Il progetto
Il progetto “Sorveglianza Sierologica dell’infezione da SARS-CoV-2 mediante test ELISA da Dried Blood Spot (DBS) negli alunni delle scuole di Milano” è uno studio di sorveglianza attiva, che quindi cerca attivamente eventuali casi di Covid in 14 scuole milanesi. A settembre i ricercatori hanno raccolto e processato circa 3000 campioni di bambini e ragazzi prima dell’inizio della scuola.
I risultati della fase 1
Le analisi dei dati raccolti a settembre permettono ai ricercatori di affermare che la positività agli anticorpi contro SARS-COV-2, indicativo di infezione recente e/o pregressa, non è alta fra i bambini e ragazzi di Milano, circa il 3% mentre studi sulla popolazione adulta sempre fanno vedere una prevalenza maggiore da 6% per volontari sani, fino al 20% per il personale sanitario. Questi risultati positivi sono dovuti alle misure di contenimento dell’infezione messe in atto lo scorso marzo, che hanno tenuto la popolazione più giovane lontana da esposizione/contagio.
La presentazione del progetto all'Istituto Lagrange
Il progetto è stato presentato dal dirigente dell’UST, Marco Bussetti, il 7 settembre 2020 in aula magna, di fronte a studenti e genitori. Bussetti ha ringraziato i promotori del progetto, ma anche i dirigenti delle scuole coinvolte e ha sottolineato la responsabilità di famiglie e studenti nella prevenzione con l’invito: “Cercate di aiutarvi e di volervi bene”.
Il dirigente dell’UST Marco Bussetti con le specializzande Greta Gambacorta e Lucia Barcellini e il vicepreside, professor Vincenzo Tridico
Il videpreside, professor Vincenzo Tridico, il preside, professor Federico Militante e la referente Covid del Liceo, professoressa Cristina Roati, consegnano un kit sierologico alla mamma di uno studente
Perché partecipare a questo progetto
Si tratta di un progetto fondamentale per prevenire eventuali focolai, ma è anche importante per contribuire alla ricerca medica nello studio dei meccanismi di circolazione e diffusione del virus tra i più giovani. Con i risultati di questa ricerca sarà possibile rispondere alla domanda che tutti si pongono: i bambini e i ragazzi sono veicolo di trasmissione del Covid19? Una domanda cruciale anche perché, con il lungo lockdown dell’anno scorso, non è stato possibile raccogliere i dati relativi alla sieroprevalenza nella popolazione pediatrica. È quindi importante che il numero più alto possibile di studenti partecipi alla ricerca.
Le specializzande in Pediatria Greta Gambacorta e Lucia Barcellini
Che cosa è il kit sierologico
Le specializzande in Pediatria alla Clinica Buzzi Greta Gambacorta e Lucia Barcellini hanno spiegato come funziona il test. A differenza del tradizionale sierologico, che avviene con un prelievo del sangue, in questo caso di usa il pungidito per far uscire qualche goccia di sangue, da raccogliere su un foglio di assorbente sterile, che viene analizzato in laboratorio.
Questo modo di raccogliere i dati ha numerosi vantaggi: evita gli assembramenti e la frequentazione degli ospedali, e risulta anche meno ansiogena per ragazzi e, soprattutto, bambini. Si tratta di un metodo di analisi del sangue molto diffuso nei paesi in via di sviluppo, dove è difficile raccogliere e trasportare in sicurezza provette di sangue.
I test saranno eseguiti prima dell’avvio delle lezioni verranno ripetuti anche a dicembre e a marzo, per studiare i meccanismi di diffusione del virus.
Da sinistra: Il Rappresentante Lavoratori Sicurezza, Giovanni Rubino, e il vicepreside dell’Istituto Lagrange, professor Vincenzo Tridico, il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia Marco Bussetti, e la Referente Area Inclusione dell’Ufficio Scolastico AT Milano Laura Stampini
Istruzioni
Potete vedere il video e seguire le istruzioni:
- lavarsi le mani con sapone e acqua possibilmente calda (per permettere maggiore afflusso di sangue)
- scegliere un dito che non viene usato (per esempio nella mano non dominante)
- far cadere almeno due gocce all’interno del cerchietto (non è necessario premere il dito, anzi si rischia di contaminare la prova)
- lasciare essiccare il foglietto per 2 ore (evitando la contaminazione, cioè non toccandolo)
- scrivere nome e cognome e rimettere nella busta, assieme al consenso informato e alla fotocopia fronte e retro della propria tessera sanitaria (sarà necessaria per inserire i risultati all’interno del Fascicolo sanitario)
- I risultati compariranno nel Fascicolo entro 48 ore (72 nel caso di week end). I risultati negativi non verranno avvertiti. Verranno avvertiti solo i positivi per eseguire un tampone naso-faringeo.
Il kit screening anticovid che è stato distribuito a 500 studenti dell’Istituto Lagrange e a 6000 studenti delle scuole milanesi