Corriere della Sera: Licei, ora l’obiettivo è salire al 75%: «Priorità ai maturandi in classe»

Corriere della Sera: Licei, ora l’obiettivo è salire al 75%: «Priorità ai maturandi in classe»

Data: 13 aprile 2021

Fonte: Corriere della Sera

Le scuole superiori ripartono in presenza al 50% e già pensano (se l’emergenza resterà sotto controllo) al 75% per favorire il rientro delle quinte. E il preside dell’istituto Lagrange Federico Militante, dopo il primo passo, ora vuole essere ottimista

di Fabrizio Guglielmini

Primo giorno di rientro in aula al 50 per cento per le superiori ma sul tavolo dei dirigenti ci sono già i piani operativi per arrivare al «traguardo» del 75 per cento in presenza, oltre ai nodi — il completamento dei vaccini per i docenti, il tema degli assembramenti negli istituti dove studiano migliaia di ragazzi — da affrontare in questi ultimi mesi di anno scolastico. Primo obiettivo: favorire il rientro delle quinte classi appena possibile. Il preside dell’istituto «Lagrange», liceo scientifico e indirizzi tecnici, Federico Militante dopo il primo passo di ieri, vuole essere ottimista e prova a tracciare un percorso realistico da qui alla fine dell’anno scolastico.

Che impressioni avete avuto dal rientro in classe dei ragazzi?

«Sono entusiasti: la scuola in presenza, concetto espresso mille volte ma verissimo, è insostituibile»

Al netto delle incognite come vi state attrezzando da qui alla fine dell’anno?

«La priorità assoluta è il rientro in classe delle quinte, utilizzare cioè quella percentuale mai raggiunta del 75 per cento in classe per portare in presenza didattica tutti gli esaminandi».

Come ha risposto il sistema scolastico delle superiori al primo giorno del rientro?

«Era stata ipotizzata una riapertura a metà settimana ma non ce n’è stato bisogno: le scuole si sono riorganizzate velocemente».

Qual è stata la scelta che si è rivelata giusta in questo ultimo periodo di chiusura?

«Avere in presenza i docenti che lavoravano sui laboratori con gli studenti delle categorie socio-economiche meno avvantaggiate. La “scuola sempre aperta” per questo tipo di ragazzi ha avuto un ruolo importante per la continuità didattica e ovviamente ha reso molto più facile la riapertura di oggi, vista l’importanza degli aspetti pratici per scuole come la nostra».

Quanti studenti hanno frequentato i corsi durante il periodo in fascia rossa?

«Circa 400, con una ricaduta molto positiva anche rispetto al dialogo con le famiglie. Certo, tutto questo ha comportato un enorme lavoro da parte dei docenti e di tutte le figure coinvolte nella didattica ma tenere accesa “la luce” della scuola è andato oltre alla dimensione educativa».

Come immagina i prossimi mesi se l’emergenza resterà sotto controllo?

«Occorre fare attenzione al tema dei vaccini e soprattutto ai secondi richiami visto che l’80 per cento del personale ha già ricevuto la prima dose: sarebbe bene somministrarli al di fuori dei periodi di esami e scrutini in modo da non creare ulteriori ostacoli all’attività didattica e soprattutto all’esame di fine studi».

Com’è stato il dialogo con il Prefetto a partire dal piano per gli orari?

«In veste di responsabile dell’ambito cittadino che comprende 61 scuole, posso dire che il tavolo prefettizio era ed è aperto al dialogo; come già sta accadendo al fine di organizzare il 75 per cento. Per il 50 per cento si è adottata la divisione del 40 entro le 8.45 e del 10 dopo le 9.30. Non una regola ferrea ma una base di partenza da adattare caso per caso».

Come sarà nelle sue linee generali?

«A livello di ambiti scolastici ad alta densità è necessario prevenire in ogni modo gli assembramenti. Penso, come esempio rappresentativo, al polo di Loreto degli istituti “Besta-Natta-Molinari” con migliaia di studenti. In questo senso, e in termini generali, si potrà gestire la fascia oraria 8.45-10 ma con deroghe diverse rimodulando se necessario le corse dei bus turistici che affiancano i mezzi Atm».