Le lettere della 5A Liceo ai potenti della Terra

Sito: Gariwo

Data: Febbraio 2021

Link articolo: Articolo sulla partecipazione degli studenti della classe 5A Liceo SA insieme alla loro insegnante Elisabetta Oggioni al progetto promosso nell'ambito di BookCity Scuole: A chi scriverebbe oggi Armin Wegner?

A CHI SCRIVEREBBE OGGI ARMIN T. WEGNER?

BookCity Scuole: il potere della scrittura, i diritti umani in letteratura

Gli studenti della classe 5A Liceo SA dell'Ist. Lagrange di Milano insieme alla loro insegnante Elisabetta Oggioni, hanno partecipato al progetto promosso nell'ambito di BookCity Scuole: A chi scriverebbe oggi Armin Wegner?

Il progetto ha previsto una discussione online tra gli studenti e Gabriele Nissim a partire dal libro "La lettera a Hitler", sulla forza comunicativa della lettera per dar voce ai propri valori.

Armin Wegner è stato riconosciuto Giusto per gli armeni e per gli ebrei, per aver compiuto atti di coraggio durante i due genocidi del ’900. Amava pungolare i leader mondiali richiamandoli ad ascoltare la loro coscienza. Per farlo usava scrivere lettere, come strumento per dare voce alle sue proteste. Credeva che le parole potessero cambiare il corso della Storia. Si è rivolto ai potenti della Terra, tra cui ad esempio Wilson e Mussolini. La sua lettera più famosa è quella scritta ad Hitler, in cui chiese di porre fine immediata all’intolleranza e alle persecuzioni contro gli ebrei, sottolineando la deriva morale a cui il Paese stava andando incontro.

A chi scriverebbe oggi Armin Wegner e quali argomenti userebbe? Userebbe ancora la lettera, appassionata, oppure altri strumenti, più sintetici ed immediati? Al termine dell’incontro gli studenti hanno scritto la loro lettera, a partire dalla loro esperienza personale o da quanto letto sui giornali.

Libro e autore: La lettera a Hitler, Gabriele Nissim, Mondadori, 2015.

Armin Wegner è onorato al Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano dal 2011. È uno scrittore e intellettuale tedesco che ha denunciato al mondo il genocidio degli armeni, attraverso le sue fotografie e il suo diario, e ha scritto invano a Hitler nel 1933 di mettere fine alle persecuzioni contro gli ebrei. È sempre stato fortemente attaccato alla Germania, ma non per questo ha perso la sua autonomia di pensiero. Si è sempre espresso per portare avanti i suoi ideali, andando anche contro quelli condivisi dalla maggioranza, ogni qualvolta li ha ritenuti sbagliati.