Corriere della Sera: Scuola, il rebus del rientro in classe: turni, orari rivisti, priorità maturandi

Corriere della Sera: Turni, orari rivisti, priorità maturandi. I presidi e il rebus del rientro in classe

26 aprile 2021

Fonte: Corriere della Sera

Milano. Dal 50 per cento di presenze si passa al 70 ma non oltre, questa la linea scelta al tavolo prefettizio. E tanti istituti al nuovo traguardo arrivano con fatica perché mancano gli spazi

Ripartenza del 26 aprile con più aule aperte ma a Milano ancora a velocità ridotta.

Dal 50% di presenze si passa al 70 ma non oltre, questa la linea scelta al tavolo prefettizio (anche se in zona gialla si potrebbe salire con le presenze). E tante scuole al nuovo traguardo arrivano con fatica perché mancano spazi, non tutte le aule sono abbastanza grandi per accogliere gli studenti rispettando il distanziamento. E le regole anti contagi restano in vigore, dal metro fra i banchi alle mascherine. Sono confermati anche i doppi ingressi, alle 8 e alle 9,30 per ridurre l’impatto sui trasporti nell’ora di punta.

Un mese e mezzo alla fine dell’anno scolastico e la sfida per tutti è arrivarci senza richiudere per focolai di coronavirus. Presidi e professori hanno rivisto orari e calendari. L’indicazione per le superiori è far rientrare tutte le classi quinte perché hanno l’esame di maturità e se possibile anche le prime perché gli alunni che sono arrivati dalle medie sono stati ben poco in presenza con i nuovi compagni e professori. Il doppio obiettivo però non tutti gli istituti lo raggiungono. E c’è anche, fra gli studenti, chi vorrebbe rinunciare. Come una quinta liceo del Setti Carraro. Lo racconta il preside Giorgio Ragusa: «I rappresentanti di una classe mi hanno scritto che avrebbero preferito continuare con la Dad a giorni alterni. Hanno paura di contagi e quarantene e d’altra parte la Dad ormai funziona». In questa scuola le quinte da oggi sono in presenza tutti i giorni. Per le altre classi però la Dad resta come prima, al 50%, perché le aule delle superiori sono state prestate alle elementari. «L’alternativa sarebbe stata dividere il gruppo classe alla primaria, si è preferito evitarlo. Siamo costretti a scegliere perché non tutte le nostre aule sono abbastanza capienti per accogliere una classe con il distanziamento. Fatti i conti oggi partiamo con il 65% delle presenze, appena sotto la nuova soglia. E non siamo l’unico istituto a trovarsi in difficoltà», spiega Ragusa, che guida una delle due scuole «capofila» per l’area di Milano. Ha lo stesso incarico il preside dell’istituto Lagrange, Federico Militante. E nei giorni scorsi aveva verificato con i colleghi di 29 istituti superiori quale percentuale di presenze avrebbe scelto: «La maggior parte sarebbe rimasta al 50%. In pochi giorni ci siamo comunque adeguati il più possibile alla linea del prefetto che è già prudenziale e fissa il 70% come limite minimo e massimo, con una flessibilità di uno o due punti percentuali. Al Lagrange obiettivo raggiunto, si va verso la normalità, incrementiamo le presenze del 20%, le quinte saranno a scuola ogni giorno e garantiamo quasi tutti i laboratori. Gli ingressi restano scaglionati, con il 50% alle 8 e il 20% alle 10».

Per il rientro del 26 aprile la Regione ha preparato un documento con le nuove linee guida per la gestione dei casi Covid. «Un passo avanti significativo», secondo l’associazione dei presidi Anp, che segnala: «È stata introdotta una procedura gratuita e senza prenotazione per i tamponi molecolari o antigenici per studenti e personale con sintomi che si siano consultati con il medico. E in caso di contagio per i contatti stretti ora è sufficiente l’adozione di comportamenti prudenti, l’isolamento viene disposto da Ats dopo l’accertamento di un contagio».