Corriere della Sera: I pacchi dono degli studenti del Lagrange per le famiglie povere del quartiere Comasina

Corriere della Sera Milano: I pacchi dono degli studenti del Lagrange per le famiglie povere del quartiere Comasina

Data: 22/12/2020

Link articolo: Corriere della Sera

Un aiuto alle famiglie bisognose del quartiere Comasina arriva dagli studenti dell’Istituto Lagrange, che riunisce liceo scientifico, Itis e alberghiero. Prima dell’arrivo del Covid, la Caritas locale seguiva, distribuendo il suo pacco alimentare, circa 90 famiglie. Il numero, con la pandemia, è drammaticamente raddoppiato, arrivando a 180. Occorreva, quindi, un maggior numero di donatori. La notizia è arrivata a una professoressa dell’Istituto Lagrange, Piercarla Gazzaniga Agradi, che ha coinvolto il preside, Federico Militante, e i colleghi.

È partita così una raccolta urgente di alimenti, ma anche di altri generi di prima necessità a cui hanno partecipato con grande entusiasmo gli studenti di tutti gli indirizzi della scuola. In particolare, gli allievi del corso alberghiero, che anche durante la pandemia continuano a frequentare in presenza i laboratori. All’istituto sono arrivate decine di bottiglie d’olio e pacchi di pasta e scatolame, ma anche detersivi, prodotti per l’igiene e pannolini per i piccoli. E, ancora, tutto il necessario per festeggiare: dai giocattoli per i bambini ai panettoni, dallo spumante ai dolcetti. Tutto il materiale è stato consegnato a Marco Mauri, responsabile della Caritas della Parrocchia San Bernardo alla Comasina, dai rappresentanti degli studenti, che si sono presentati a scuola con indosso la divisa di ciascun corso di studi (dall’alberghiero allo sportivo).

«Nei momenti di difficoltà bisogna saper guardare oltre - spiega il preside Federico Militante -. Fin dal primo giorno di emergenza abbiamo scelto di reinventarci in favore di un bene più grande: l’assistenza e l’aiuto agli studenti. La nostra scuola, anche nei momenti più bui, ha scelto di non chiudere e, sempre in ottemperanza delle disposizioni vigenti, ha permesso di continuare a studiare e a costruire il proprio futuro attraverso laboratori didattici in presenza, fondamentali per la completa formazione didattica. È stata offerta la possibilità di venire in classe anche agli studenti con bisogni educativi speciali e a quelli i cui genitori sono occupati nel settore della Sanità, cercando di aiutare concretamente nelle situazioni di maggior difficoltà». Poi è arrivata questa iniziativa solidale, con cui «la scuola si apre al territorio, prende coscienza delle situazioni di difficoltà e si comporta, per quanto può, in modo da promuovere il benessere dell’altro. Questo atteggiamento non è forse far calare lo studio dell’educazione civica nella realtà e nella vita di ogni giorno?».

Giovanna Maria Fagnani