Abbiamo l’acqua alla gola

Giornata mondiale dell'acqua
Articolo di Francesca Piras di 2ALSA

Il 22 marzo 2023 si è tenuta in Università degli studi di Milano una conferenza in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. L’evento, intitolato “Abbiamo l’acqua alla gola” ha visto la partecipazione di esperti del settore e docenti, nonché rappresentanti di organizzazioni ambientaliste e di istituzioni pubbliche.

La conferenza si è concentrata sul rapporto tra il pianeta e l’acqua, le sfide legate alla gestione sostenibile dell'acqua e le iniziative per la tutela delle risorse idriche. Più di dieci esperti del settore sono saliti sul palco e hanno presentato, ciascuno per dieci minuti, le loro prospettive e conoscenze riguardo all'acqua, esplorando ogni possibile argomento collegato ad essa. Di seguito ne presentiamo cinque.

Che goccia d'acqua vorresti essere?

Durante la conferenza, Corrado Camera, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università degli Studi, ha posto una domanda interessante: "Che goccia d'acqua vorresti essere?". Camera ha illustrato il percorso che una goccia d'acqua compie dalla nuvola alla bottiglia, evidenziando le tre strade che può seguire una volta che è in procinto di cadere al suolo.

La prima strada, definita da Camera come "Panciolle", vede la goccia d'acqua entrare in contatto con il suolo e la vegetazione, evaporando e portando a termine il suo ciclo. La seconda strada, definita "Via facile", prevede invece che la goccia d'acqua entri a far parte di un corso d'acqua, diventando disponibile per le attività umane, che spesso però ne compromettono la qualità. Infine, c'è la "Via tortuosa", che consiste nell'infiltrazione dell'acqua nel terreno e rappresenta la strada più lenta, ma anche quella in cui l'acqua entra in contatto con materiali solidi, creando specifiche reazioni che permettono ai geologi di ricostruirne il percorso.

L'acqua sotterranea rappresenta una risorsa importante, ma anche difficile da utilizzare. Rispetto alle acque superficiali, infatti, la sua bonifica risulta essere più complicata, ma al contempo offre una maggiore protezione dalle conseguenze del cambiamento climatico.

Il 3% dell'acqua presente sulla Terra è dolce, di cui il 68% si trova nei ghiacciai e l'1% nelle acque superficiali come laghi e fiumi. Il restante 30% dell'acqua dolce si trova invece nelle falde sotterranee, che rappresentano una risorsa preziosa per la sopravvivenza di molte comunità umane. In particolare, l'85% dell'acqua presente nelle falde sotterranee viene utilizzata per le necessità quotidiane delle città, come riserva d'acqua potabile

Conoscere, pianificare, gestire

Claudio Gandolfi, professore di Idraulica Agraria presso l’Università degli Studi di Milano, ha approfondito la questione dell’uso dell’acqua nell’agricoltura.

L’acqua usata per irrigare proviene principalmente dalle falde sotterranee, che stanno subendo una diminuzione nella loro presenza. L’irrigazione è una pratica molto diffusa in Europa, soprattutto nella pianura padana, e nel mondo le aree con maggior concentrazione di agricoltura e irrigazione coincidono con le zone più popolate, come India, Cina e Sud Asia. Possiamo quindi osservare una correlazione tra popolazione e irrigazione.

Inoltre, Gandolfi ha mostrato un modo sorprendente per valutare la quantità di acqua presente sulla Terra: se tutta l’acqua fosse raccolta in una grande sfera avrebbe un diametro di 1383 km, quella delle acque dolci avrebbe un diametro di soli 273 km, mentre quella delle acque dei fiumi e dei laghi sarebbe di appena 56 km.

Diversi studi scientifici hanno confermato ciò che tutti avvertiamo sulla nostra pelle: il cambiamento climatico sta influenzando i processi naturali, creando problemi per gli ecosistemi e per l'uso dell'acqua. In particolare, è stato osservato come nel periodo 1950-1960 i fiumi avessero un maggiore afflusso nei mesi di giugno-luglio, dovuto allo scioglimento dei ghiacciai, mentre oggi l'afflusso di acqua diventa maggiore nei periodi di giugno e novembre. Si prevede che in futuro le portate dei fiumi aumenteranno nei periodi invernali e primaverili, ma diminuiranno nei periodi estivi, creando problemi di disponibilità di acqua in caso di siccità. Per questo motivo, è fondamentale imparare ad usare l'acqua in modo controllato e sostenibile, in base alle specifiche caratteristiche territoriali, e acquisire competenze per conoscere, pianificare e gestire in modo efficiente e consapevole le risorse idriche a disposizione

Innovare nella tradizione

Durante la conferenza, si è potuto assistere all'intervento in remoto di Maurizio Martina, il Vice Direttore Generale della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e Agricoltura). Nel suo discorso, Martina ha posto l'accento sulla stretta correlazione tra cibo e acqua, una relazione delicata e instabile che dipende dalle situazioni socio-economiche di ogni paese e che può generare, al contempo, povertà e ricchezza.

L'obiettivo 6 dell'agenda 2030, che si concentra sull'acqua pulita e servizi igienico-sanitari, risulta sempre più minacciato; per questo motivo, si è tenuta una conferenza a New York che ha visto la partecipazione della maggior parte dei paesi del mondo per discutere sulla gestione della risorsa idrica e creare un piano di gestione a livello globale.

In Italia la gestione dell’acqua è messa a rischio dal cattivo controllo delle infrastrutture, e ciò ha ripercussioni sull’uso corretto dei sistemi agricoli e alimentari. Di conseguenza è necessario adattare soluzioni pertinenti e mettere a punto piani di intervento, senza stravolgere l’intero sistema ma innovare nella tradizione. Il tempo che ci rimane a disposizione è poco, come sottolineato dalla data di scadenza dell'agenda 2030 che si avvicina sempre più

Tutto scorre come l'acqua

Durante questa conferenza abbiamo esplorato ed osservato l’argomento dell’acqua sotto vari punti di vista; Elio Franzini, rettore in pectore dell’Università degli Studi di Milano, ci ha parlato dell’acqua dalla prospettiva della filosofia. Nonostante non siano comunemente associati, questi due argomenti sono collegati sin dall’antichità.

La filosofia nasce quando si va alla ricerca del principio di tutte le cose, e secondo Talete la risposta si trova nell’acqua: tutto dall’acqua nasce e nell’acqua ritorna. Talete identificò il principio originario (archè) nell'acqua, da lui considerata fonte, sostanza e termine ultimo della realtà. Secondo Eraclito "tutto si muove e nulla sta fermo" e confrontando gli esseri alla corrente di un fiume, non si potrebbe entrare due volte nello stesso fiume; da qui la famosa citazione Panta rei, in greco “tutto scorre” (come l’acqua); sprecare acqua sarebbe quindi come sprecare il tempo, il nostro divenire.

Ippocrate credeva che l’acqua fosse l’origine di tutte le malattie: a seconda dell’acqua bevuta da un popolo si osservavano i diversi livelli di salute, e la purificazione dell’acqua portava al benessere del corpo.

Secondo Franzini, è importante quindi scegliere e salvaguardare con cura l’acqua che beviamo, poiché ciò porta come conseguenza a un beneficio sulla nostra salute.

Misurare con il corpo lo spreco di acqua

Gaetano Mangiameli ha scelto di utilizzare le immagini come strumento per raccontare il suo viaggio in Ghana e le sue esperienze nel Paese africano. Le immagini hanno il potere di comunicare sensazioni ed emozioni in modo immediato e coinvolgente, trasmettendo al pubblico la realtà vissuta dall'autore. Attraverso le sue fotografie, Mangiameli ha potuto mostrare la correlazione tra i diritti umani fondamentali e la capacità di stare al mondo.

In Africa non si usano bottigliette d’acqua, bensì piccoli sacchetti di plastica che vendono venduti singolarmente da donne che passano le giornate a confezionarli. Si aprono strappandoli con i denti e devono essere bevuti subito, senza poterli chiudere o portare con sé, poiché l’acqua rischierebbe di riscaldarsi.

In queste zone l’acqua assume un grande valore, e ciò è dimostrato dalla divinizzazione della stessa: quando una coppia si sposa deve richiedere il consenso alla divinità dello stagno più vicino a loro.

Non sono poche le donne che passano giornate a trasportare secchi pieni d’acqua sopra la testa, per irrigare i campi coltivati o per lavarsi.

Mangiameli ha parlato di come queste esperienze abbiano cambiato la visione dell’acqua e dei suoi sprechi, aiutandolo ad eliminare ciò che non era necessario.

Conclusione

In conclusione la conferenza “Abbiamo l’acqua alla gola” è stata un successo, sono stati esplorati argomenti che viaggiavano dalla scienza, alla filosofia alla medicina, e vari esperti hanno potuto condividere le loro conoscenze e opinioni. Molte idee sono state messe in primo piano per creare un ambiente più sostenibile e sicuro rispetto al futuro.

Non dimentichiamoci che per una migliore gestione dell'acqua servono anche le azioni di ognuno di noi. Dai piccoli gesti quotidiani, quali quello di chiudere l'acqua del rubinetto quando ci si lava i denti oppure utilizzare lavatrici e lavastoviglie con programmi di lavaggio rapidi e green.

Hanno partecipato all’incontro gli studenti delle classi 2BIT, 2CIT, 2ALSS, 2ALS, 2GIT, 2CENO.

Si ringraziano i docenti accompagnatori e la referente di Educazione civica, professoressa Lorenza Risi, per l’organizzazione dell’evento, la professoressa Katia Di Francescantonio per le foto e la studentessa Francesca Piras per il bell’articolo di resoconto.