Un robot al Lagrange!
Gli studenti dell’ITI nel mondo dell’Industria 4.0
Internet of Things, Machine-to-Machine, Big data, Open data e Cloud computing: sono concetti ancora poco noti, ma che stanno portando a una vera propria rivoluzione nel mondo produttivo e tecnologico. È il mondo dell’Industria 4.0, che non può restare estraneo alla scuola. Per questo da due anni l’ITI del Lagrange sta facendo lavorare i suoi studenti sulla robotica, uno degli strumenti centrali della Quarta rivoluzione industriale, per dare un’idea di ciò che li aspetta nel mondo del lavoro.
Tutto è nato durante l’anno scolastico 2017/18, grazie a un progetto di Alternanza Scuola Lavoro in collaborazione con Comau, azienda torinese specializzata nella realizzazione di processi di automazione. Dopo aver seguito un corso di formazione della Comau, alcuni professori dell'ITI (Marco Amato, Francesco Brega, Enrico Gaeta, Alberto Martelli, Riccardo Princi) hanno potuto trasmettere agli studenti gli elementi fondamentali del linguaggio della robotica.
Dopo aver lavorato per un anno sulla programmazione robotica usando un software di simulazione, nel 2018/19 è arrivato in laboratorio un vero robot, grazie al contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Politecnico nell'ambito del progetto SI Scuola Impresa e Famiglia, che ha coinvolto 74 ITIS in tutta la Lombardia.
I ragazzi hanno ricevuto il kit di costruzione di e.DO, composto da una serie di pezzi modulari: una specie di Lego molto avanzato. I ragazzi hanno montato giunti, staffe, motori bi-direzionali e una pinza a quattro dita, arrivando a montare un vero e proprio braccio robotico.
Durante le lezioni del professor Marco Amato, gli studenti di informatica di terza, quarta e quinta hanno simulato con e.DO alcune mosse di una partita a scacchi con il robot, oppure lo hanno programmato per selezionare alcuni elementi in base alla loro grandezza, misurata dal sensore della pinza. Oltre alle conoscenze di robotica, gli studenti hanno rafforzato le loro capacità di problem solving e apprendimento cooperativo, perché ogni gruppo che lavorava su e.DO aveva differenti mansioni. È stato per ora solo un piccolo assaggio del mondo dell’Industria 4.0, ma l’entusiasmo degli studenti ha convinto i docenti che è una strada da proseguire.