Un romanzo sulla violenza contro le donne

Come si sopravvive a un “femminicidio”? Una tragedia che non coinvolge soltanto l'assassino e la vittima, ma le rispettive famiglie. A partire dai figli, migliaia di bambini e ragazzi che si ritrovano orfani nel peggiore dei modi possibili: la madre uccisa, qualche volta sotto i loro occhi, il padre in carcere o suicida. Questo è stato il tema della presentazione di Non ti lascio la notte, scritto da Claudia Cangemi, giornalista e autrice di testi di poesia e narrativa, il 24 ottobre 2023 in auditorium.

All’incontro, introdotto dalla referente sulla violenza contro le donne dell’IIS Lagrange, Anna Binetti, hanno partecipato anche le educatrici Beatrice D'Agostino e Miriam Bonfiglio, che lavorano nella Casa Accoglienza madre-bambino sul recupero della genitorialità. Per gli studenti è stato molto interessante scoprire qual è la giornata tipo in una casa in cui sono accolte madri e bambini sfuggiti da situazioni di violenza. 

Il libro Non ti lascio la notte

Il romanzo di Cangemi Non ti lascio la notte inizia a dieci anni dalla morte di Simona, una giovane uccisa dal marito Stefano, ora rinchiuso in carcere. A occuparsi del figlio della coppia, Davide, che aveva sei anni all'epoca dell'omicidio e ora è un adolescente inquieto, è la sorella di Simona, Chiara, che ha adottato il nipote inserendolo nella propria famiglia accanto alla figlia Francesca, di due anni più grande di Davide. Il suo compagno, Massimo, l'ha lasciata, ma affetto e solidarietà non sono venuti a mancare. A dieci anni dalla tragedia, dunque, Chiara viene ricoverata in ospedale: ha un tumore e deve sottoporsi a esami clinici per individuarlo e scoprire quanto sia grave. Nel frattempo, Stefano, che ha scontato due terzi della pena, ottiene il permesso di lavoro esterno e chiede al Tribunale di potersi rimettere in contatto con Davide e decide di scrivergli una lunga lettera per raccontargli la sua storia, nella speranza che il ragazzo accetti di rivederlo. I due eventi – la malattia di Chiara e la richiesta di Stefano – tornano a minacciare il precario equilibrio della famiglia, già messo a dura prova dalla rivalità tra Davide e Francesca e dalla separazione tra Massimo e Chiara. Quest'ultima decide di raccontare a Davide di sua madre, rompendo il silenzio che si è instaurato dopo l'omicidio. La possibilità di una prognosi infausta spinge infatti Chiara a temere di non aver più occasione di parlare a Davide della donna che gli è stata così brutalmente strappata e che, con tutti i suoi limiti e difetti, lo ha molto amato e ha tentato di proteggerlo fino alla fine. La storia del rapporto malato tra Stefano e Simona si dipana dunque attraverso i racconti paralleli di Stefano e di Chiara. Nel frattempo vediamo vivere i due ragazzi, Davide e Francesca, che in modi diversi tentano di affrontare le consuete insicurezze degli adolescenti, appesantiti però dall'esperienza traumatica del lutto e – nel caso di Davide – delle violenze subite dal padre. Il presente e il passato e i personaggi si alternano nei capitoli.

Si ringrazia la referente sulla Violenza contro le donne Anna Binetti per aver organizzato l’evento.