A come Srebrenica: conoscere un genocidio
La parola “Srebrenica” ci dice qualcosa? Qualcuno la conosce, molti la ignorano, altri la rifiutano. Perché parlare di Srebrenica vuol dire affrontare storie complesse, storie irrisolte e parole che fanno paura: “genocidio”.
La classe 5BLSA ha cercato di conoscere e iniziare a capire qualcosa della storia dei Balcani e del genocidio di Srebrenica andando a vedere l’intenso monologo-spettacolo di Roberta Biagiarelli A come Srebrenica presso il Centro Asteria di Milano.
A Srebrenica è stata scritta una delle pagine più oscure del Novecento e anche da quel luogo occorre ripartire per ri-pensare l’Europa, per non cadere nell’errore di liquidare il conflitto balcanico come qualcosa di risolto e lontano nel tempo. Una lezione della memoria contro il pericolo dei nazionalismi, delle divisioni e delle manifestazioni di intolleranza.
Un’attrice sola sul palco, per più di un’ora, diventa narratrice e protagonista di una storia dove la Ragion di Stato e gli Interessi di Politica Internazionale hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone.
Uno spettacolo/testimonianza che ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici: “Aggressori e Aggrediti”.
Conoscere Srebrenica è anche un modo per provare a capire il presente.
Ecco alcune frasi dallo spettacolo e sullo spettacolo degli studenti della classe 5BLSA
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NOME |
COMMENTO |
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Matteo Molena |
“Al di là del mare c'è una terra come la nostra” |
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Lorenzo Tenneriello |
”Qua c’era la guerra, ma per l’europa è come se non c’era niente” |
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Alessio Cattaneo |
“A come atto di accusa: Ratko Mladic e Radovan Karadzic di Genocidio, Crimini contro l’Umanità, e Violazioni delle Leggi di Guerra” |
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Clyde Malacaman |
A me ha colpito la parte in cui cita un episodio nel quale un bambino viene fatto camminare da dei soldati su un campo minato. Questo episodio è una delle tante atrocità commesse a Srebrenica, e il fatto che tramite questo spettacolo l’attrice sia riuscita a riesumare questi fatti in chiave teatrale ha reso lo spettacolo più “piacevole” da seguire. Portando alla luce episodi crudi, con una splendida interpretazione e voce. |
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Stefano Chavez |
Penso che lo spettacolo sia stato molto interessante per trattare di un tema pesante, senza fare distrarre il pubblico. |
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Matteo Seghezzi |
La frase che mi ha colpito e stata L’Onu all’insaputa di tutto il mondo aveva venduto il territorio di srebrenica” |
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Andrea Cappello |
Spettacolo interessante e coinvolgente, grazie soprattutto alla forte interpretazione dell’attrice |
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Giacomo Paraboschi |
A me ha colpito la parte dove ha raccontato il fatto che venivano assegnati dei nomi ai cecchini che assediavano Sarajevo per riconoscere quelli più pericolosi e le zone che riuscivano a colpire dalla loro postazione. |
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Selmin |
Nonostante lo spettacolo fosse sviluppato e interpretato da un'attrice sola, non è risultato noioso, anzi, Roberta Biagiarelli è riuscita a rendere lo spettacolo più appassionante e coinvolgente. |
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Martina Aka |
”Niente da dire, se non ripeterti che passerà, che è solo una follia passeggera, venti, trenta giorni e tutto tornerà come prima” questa frase riassume un po’ la psicologia delle vittime del genocidio di Srebrenica, si auto convincevano che sarebbe tutto finito. Per tranquillizzarsi contavano i giorni, speravano che tutto finisse nel giro di un mese, e che fosse tutto un incubo…più passavano i giorni però, più si rendevano conto del fatto che erano abbandonati a se stessi, erano rimasti soli. Ogni giorno la dose speranza che c’era in ogni persona diminuiva. |
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Prof.ssa Pellegrino |
Se uccidi il padre il figlio verrà a chiederti il conto, se uccidi il bambino ne avrai uccisi due con un solo colpo” |






