Sorvegliare e punire

Cosa vuol dire scontare una pena? Che cosa significa vivere in prigione? Fa più paura stare in carcere o uscirne? Come si mangia in carcere? Qual è il rapporto tra i detenuti? Queste sono alcune delle domande poste dagli studenti dell’IIS Lagrange alle persone che sono detenute, o che lo sono state, in due importanti carceri milanesi, in occasione del ciclo di incontri svolti nel mese di marzo 2022.

Opera liquida: teatro in carcere

Il primo incontro è stato con un gruppo proveniente dalla Casa di reclusione di Opera, che ospita circa di 1300 detenuti, in prevalenza definitivi con un residuo di pena da scontare superiore ai 5 anni, quindi popolato da persone condannate a pene medio-lunghe.

A partire dall’esperienza di Opera Liquida, compagnia teatrale strutturata dal 2008 all’interno del carcere, gli attori detenuti ed ex detenuti hanno testimoniato la loro presa di coscienza del valore intrinseco della vita propria e di quella altrui e raccontato il cambiamento che li attraversa nel tentativo di reinserirsi.

La conferenza proposta ha alternato monologhi estratti dalle produzioni appartenenti al repertorio della Compagnia alla proiezione di video e immagini fotografiche che illustrano il lavoro nel laboratorio, ma soprattutto hanno risposto alle numerose domande degli studenti.

Exit a scuola: La Nave di San Vittore

Un secondo incontro è stato organizzato in collaborazione con l'associazione Amici Della Nave di San Vittore, che è una Casa circondariale, ovvero un “carcere di passaggio” in cui la maggior parte dei detenuti non ha ancora una condanna definitiva ma è in custodia cautelare. In particolare La Nave è un reparto di San Vittore finalizzato alla cura e al trattamento avanzato dei detenuti con problemi di dipendenza e il giovane ex detenuto ospite dell’incontro ha raccontato la sua esperienza all’interno di questo reparto.

Durante l’incontro è anche stato proiettato il docufilm Exit che racconta come la bellezza, l’arte, l'impegno e l’idea di una società (e non solo di una prigione) “aperta e inclusiva” siano tutte vie per il recupero di chi vive ai margini della società e, in particolare, nelle carceri.

Gli studenti, sollecitati dal giornalista dell’associazione che ha guidato il dibattito, hanno partecipato attivamente al dialogo-testimonianza con il giovane ospite.

Si ringrazia la professoressa Lorenza Risi per l’organizzazione degli incontri.

Foto dell’incontro con Opera Liquida (a cura della professoressa Anna Rita Carrisi)